Tarologia e cartomanzia: differenze

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Sempre più spesso si sente parlare di tarologia alle volte erroneamente facendola passare come un sinonimo della cartomanzia, ma in realtà queste due parole indicano due diversi approcci della lettura delle carte.

In questo articolo voglio spiegarvi quindi quali sono le principali differenze tra queste due metodologie di divinazione che si occupano di utilizzare le carte e trarne dei messaggi.

Come prima cosa va constatato che purtroppo la parola “cartomanzia” e tutti i suoi derivati (ad esempio “cartomante” e “cartomantico”) così come la parola “tarocco” nei secoli hanno acquisito accezione negativa diventando spesso sinonimo di “falso” “ciarlataneria” “finto” o di qualcosa che “non funziona”, facendoci spesso associare chiunque legga le carte alla classica figura dell’indovina da luna park che prevede cose inventandole di sana pianta quindi diventando anche sinonimo un po’ di soldi buttati (anche Caravaggio fece un quadro con questo tema, la Buonaventura). Analizzando queste parole partendo dall’etimologia va detto che esse significano rispettivamente “metodo di divinazione usando le carte” (cartomanzia deriva da “carta” e “-manzia”, un suffisso che indica in generale le pratiche divinatorie).

"Tarologia" invece è un vocabolo coniato da Alejandro Jodorowsky e ha come significato letterale “studio dei tarocchi” (questa parola è formata dalla radice della parola tarocchi, “taro” e “logìa” che derivando dal greco significa “verbo”, ma anche “studio, dottrina”), si tratta forse di un campo più ristretto dal momento che esistono diversi tipi di carte (oracoli, tarocchi e sibille), ma le letture tarologiche sono relative solo all’utilizzo dei tarocchi.

Quindi possiamo comprendere come,in realtà, sia cartomanzia che tarologia siano due termini neutri indicanti persone che usano metodi divinatori mediante le carte.

Come ho scritto poc’anzi, è erroneo pensare che queste parole possano essere sinonimi in quanto oltre alla differenza più superficiale, secondo la quale il cartomante utilizza qualsiasi tipo di carta mentre il tarologo utilizzerebbe esclusivamente i tarocchi, tra queste figure vi è un’ulteriore differenza legata al tipo di approccio che utilizzano nelle letture.

Un tarologo potrebbe essere considerato anche un cartomante nel caso in cui utilizzi anche altre tipologie di mazzi e non solo i tarocchi, ma un cartomante non può essere definito tarologo.

Vediamo quindi in cosa cartomanzia e tarologia differiscono:

CARTOMANZIA
Il cartomante generalmente ha un approccio che potremmo definire “fatalista”, tende a leggere le carte come se il consultante si trovi in balia degli eventi ed utilizza le carte per prevedere il futuro ed alle volte (non sempre) hanno una lunga tradizione familiare di lettura delle carte.
Generalmente, inoltre, l’approccio cartomantico permette anche che si facciano domande anche su altre persone e pone, per l’appunto, il consultante in balìa del futuro alle volte considerato immodificabile.

TAROLOGIA
Nella tarologia non si prevede il futuro, trattandosi di un analisi introspettiva e “psicologica”. i tarocchi vengono visti più per aiutare ad evolvere chi chiede il consulto che per prevedere gli avvenimenti che si verificheranno; avendo un carattere strettamente personale, inoltre, i consulti tarologici non vengono quasi mai fatti ad una persona diversa dal consultante.
Infine la tarologia non prevede un futuro immodificabile, anzi, proprio perché i tarocchi devono farci evolvere non è detto che una data situazione possa venirsi a compiere.

Detto ciò voglio precisare che tra cartomanzia e tarologia non esiste un approccio giusto o sbagliato, ammetto di avere io stessa una mia preferenza, ma per quanto riguarda i tarocchi l’importante è che qualsiasi approccio divinatorio scegliamo di seguire essi risponderanno dandoci sempre il messaggio più giusto per noi e per i nostri clienti.

Grazie per aver letto l’articolo
Gioia e Luce
Benedetta